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DECRETO LAVORO, IN ARRIVO MAGGIORAZIONE DI 30 EURO ALL' ASSEGNO UNICO PER FIGLI ORFANI DI UN GENITORE
19 Aprile 2023

L' assegno unico universale potrebbe essere incrementato di 30 euro al mese per i nuclei con Isee fino a 15 mila euro in cui un genitore è deceduto. Si tratta di una novità prevista dal Decreto Lavoro atteso per le prossime settimane

Si tratta di una novità prevista dal Decreto Lavoro atteso per le prossime settimane e che si rivolge a una platea di 80 mila persone.
È quanto prevede la bozza del testo atteso nelle prossime due settimane all'esame del Consiglio dei ministri. All'articolo 29 viene inserito anche un aiuto alle famiglie e in particolare ai minori in difficoltà per la scomparsa di uno dei due genitori.
La maggiorazione dell'assegno unico universale vale per i minori che appartengono a nuclei con un Isee fino a 15mila euro e in cui, al momento della presentazione della domanda, è presente un solo genitore lavoratore poiché l'altro risulta deceduto.

L' AUMENTO MENSILE DI 30 EURO PER FIGLI DI PERCETTORI DI REDDITO DA LAVORO ESTESO ANCHE AGLI ORFANI
Attualmente la maggiorazione è riconosciuta per ciascun figlio minorenne presente in nuclei in cui entrambi i genitori sono percettori di reddito da lavoro. Anche in questo caso è pari per il 2022 a 30 euro mensili per i nuclei con un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Si riduce gradualmente per livelli di Isee superiori fino ad annullarsi in corrispondenza di un Indicatore pari o superiore a 40.000 euro (o in mancanza di Isee).
Il nuovo decreto legge prevede l'estensione di questa maggiorazione a ciascun figlio minore di tutti quei nuclei in cui l'unico genitore presente sia titolare di reddito da lavoro e l'altro risulti deceduto. Come evidenzia la stessa relazione al decreto oggi «i minori che hanno ricevuto l'assegno unico nel periodo di osservazione per i quali risulta la presenza di un solo genitore, poiché l'altro risulta deceduto, sono pari circa a 80mila al mese».

ASSEGNO UNICO MAGGIORATO, LA SPESA PER LE CASSE DELLO STATO
La stima elaborata dalla relazione tecnica allegata prevede che le risorse necessarie per coprire questa maggiorazione non superano i 100 milioni in tre anni. Infatti per il 2023 si stima un impegno non superiore a 28 milioni che diventano 30,2 e 30,7 per i due anni successivi. Sempre la relazione tecnica evidenzia che di questi 80mila osservati circa 60mila sono orfani di padre e 20mila di madre. Il Ministero del Lavoro prevede che per il primo aggregato «i padri deceduti risultavano tutti titolari di reddito da lavoro autonomo o dipendente, mentre le madri decedute solo per il 60%, e considerando il numero di percettori stabile e il riconoscimento della misura massima della maggiorazione per tutti i mesi dell'anno», la stima della spesa per il prossimo triennio non supererà i 100 milioni.


 


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