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RIFORMA DEL REDDITO DI CITTADINANZA, ARRIVA "MIA": 375 EURO PER 12 MESI PER CHI PUÒ LAVORARE
07 Marzo 2023

Verso la riforma del lavoro. La Misura di Inclusione Attiva modifica tempi, importo e requisiti per una platea di 400 mila beneficiari

Mia prevede un sostegno di 375 euro della durata di 12 mesi (probabilmente legato alla formazione in vista dell’inserimento al lavoro). Per coloro che non possono lavorare il sostegno sarà di 500 euro (per un single) per 18 mesi (oggi si può arrivare a un massimo di 780 euro mensili).

LA STRETTA SUL RDC VARATO DALLA LEGGE DI BILANCIO
La legge di bilancio ha stabilito che dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 il numero di mensilità erogabili ai percettori del sussidio cosiddetti “occupabili” sono sette. La disposizione però non si applica ai nuclei al cui interno vi sono disabili, minorenni, o persone con almeno sessant'anni d’età.

REDDITO DI CITTADINANZA, PER GLI OCCUPABILI DIVENTA "MIA"
Per i circa 400mila percettori occupabili, scaduti i sette mesi di fruizione del reddito, l’assegno Mia passerà a 375 euro e potrà durare 12 mesi, non più 18 come accade oggi. Ma dopo 12 mesi, dovrebbero essere accordati altri sei mesi e una eventuale nuova domanda potrà essere presentate solo dopo uno stop di un anno e mezzo. Si tratta di una strategia per spingere i percettori che possono lavorare a trovare un impiego.

REDDITO DI CITTADINANZA CONFERMATO A CHI NON PUÒ LAVORARE
Per coloro che invece non possono lavorare, la nuova misura prevede un sussidio di 500 euro. La durata è di 18 mesi. Poi si dovrebbe scendere a 12. Per chiedere di nuovo la prestazione occorre uno stop di un mese.

CHI HA DIRITTO AL SUSSIDIO
Per ottenere il sussidio si dovrà essere cittadini italiani o dell’Ue (o familiari) con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Al momento della presentazione della domanda, bisognerà essere stati residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo (a fronte dei 10 richiesti per il Rdc).

IL REQUISITO DELL'ISEE NON SUPERIORE A 7.200 EURO
Il valore dell’Isee, in corso di validità, non deve essere superiore a 7.200 euro. Il valore del reddito familiare deve essere inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Inoltre nel reddito familiare sono incluse le pensioni dirette e indirette. Il beneficio economico Mia «è esente dal pagamento dell’Irpef,e si configura come sussidio di sostentamento a persone comprese nell’elenco dei poveri. Non può essere inferiore a 480 euro annui. A decorrere dal 2026, gli importi del beneficio economico, le relative soglie dell’Isee, del reddito familiare, sono adeguati annualmente alle variazioni dell’indice del costo della vita».

SUSSIDIO COMPATIBILE CON REDDITO DA LAVORO FINO A 3 MILA EURO
Nella bozza di riforma si fa riferimento all'ipotesi in cui uno o più componenti del nucleo familiare vogliano avviare un’attività di lavoro dipendente nel corso dell’erogazione della Mia: «il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di tremila euro lordi annui».

SCATTA L'OBBLIGO DELLA FORMAZIONE-LAVORO A PARTIRE DA 16 ANNI 
Mia prevede che a partire dai 16 anni si è tenuti all’obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro nel nuovo sussidio contro la povertà se non impegnati in un percorso di studi. Sono tenuti a questo obbligo «tutti i componenti il nucleo familiare maggiorenni ovvero minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici». Sono esclusi dall’obbligo i beneficiari della Mia over 60, nonché i componenti con disabilità. Possono essere esonerati dall’obbligo i componenti con carichi di cura (figli minori di tre anni di età o disabili in condizioni di gravità).

COME SI RICHIEDE LA MIA
La Mia dovrà essere richiesta all’Inps con modalità telematiche. Una volta effettuati i controlli sui requisiti l’Istituto chiederà l’iscrizione presso il sistema informativo della Mia, al fine di sottoscrivere un patto di attivazione digitale. Il beneficio decorre dalla sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale, fermo restando che l’erogazione del beneficio è condizionata al rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro da parte dei componenti del nucleo familiare maggiorenni, ovvero minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici.
✅INCENTIVI AL LAVORO, SGRAVI PER DUE ANNI PER ASSUNZIONI STABILI
Nella bozza di riforma del Rdc, si legge che i datori di lavoro privati che assumeranno i beneficiari della Misura di inclusione sociale che sostituirà il Reddito ci cittadinanza con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato potranno avere l’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali per un periodo massimo di 24 mesi. Il limite massimo dello sgravio è di 8mila euro l’anno e sono esclusi i contributi Inail. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Nel caso di licenziamento del beneficiario della MIA effettuato nei trentasei mesi successivi all’assunzione, il datore di lavoro è tenuto alla restituzione dell’incentivo fruito. Per i contratti a termine o stagionali è riconosciuto l’esonero del 50% dei contributi previdenziali per la durata massima di un anno con il limite massimo di importo pari a 4.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. Questo incentivo è riconosciuto esclusivamente al datore di lavoro che inserisce l’offerta di lavoro nel sistema informativo della Mia. Un incentivo è riconosciuto anche alle agenzie per il lavoro per ogni soggetto assunto «a seguito di specifica attività di mediazione effettuata mediante l’utilizzo della piattaforma digitale per la presa in carico». Il beneficio vale il 10% di quanto riconosciuto al datore di lavoro (decurtato dal suo).  


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