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QUOTA 103, ENTRA IN VIGORE IL BONUS MARONI. COME FUNZIONA, L'IMPORTO, A CHI SPETTA E COME FARE DOMANDA
17 Maggio 2023

E' stato pubblicato in Gazzetta il Decreto che attua le previsioni contenute nella legge di bilancio 2023. Il Bonus Maroni per Quota 103 è un incentivo o agevolazione mirata a sostenere chi sceglie di lavorare, anche se potrebbe andare in pensione

E' stato pubblicato in Gazzetta il Decreto che attua le previsioni contenute nella legge di bilancio 2023. Il Bonus Maroni per Quota 103 è un incentivo o agevolazione mirata a sostenere chi sceglie di lavorare, anche se avrebbe già maturato il diritto all’anticipo pensionistico. Chi ha i requisiti potrà optare per riscuotere in busta paga le trattenute contributive a proprio carico fino all’età di 67 anni.

Con l'applicazione del Bonus Maroni 2023 si dà il via libera all'incentivo per il posticipo del prepensionamento a favore dei dipendenti, pubblici e privati. Chi, avendo i requisiti stabiliti dal decreto rinuncia ad andare in pensione con «quota 103», può intascare, in aumento dello stipendio, la trattenuta contributiva operata dal datore di lavoro in busta paga. 

L'incentivo disciplinato dal decreto 21 marzo 2023, è apparso in GU n. 110/2023. Il decreto stabilisce che la facoltà può essere liberamente revocata dal lavoratore sino al raggiungimento dell’età di vecchiaia (cioè, di regola, 67 anni).

QUOTA 103, CHI SONO I DESTINATARI DEL BONUS MARONI

L’agevolazione riguarda i lavoratori dipendenti, del settore pubblico o privato, che abbiano raggiunto, o che raggiungano entro il 31 dicembre 2023, i requisiti per la cd. «Quota 103», ovvero 62 anni di età e 41 anni di contributi. Quindi non può essere chiesta dai lavoratori che abbiano raggiunto i requisiti per la pensione anticipata- ad esempio 42 anni e 10 mesi di contributi- dove sia assente il requisito anagrafico di 62 anni. 

Il lavoratore interessato può chiedere al datore di lavoro la corresponsione in busta paga della quota di contribuzione a loro carico, cioè il 9,19% di regola, anziché destinarla al finanziamento della pensione.

QUOTA 103, DA QUANDO DI APPLICA IL BENEFICIO 

Il Decreto spiega che il beneficio si applica a partire dalla prima decorrenza utile della pensione «Quota 103». Quindi se il lavoratore matura 62 anni e 41 anni il 15 maggio 2023 l’incentivo decorre dal 1° settembre 2023, cioè decorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti. Invece, nel caso in cui la finestra si è già aperta, l’incentivo decorre dal «primo giorno del mese successivo» a quello di esercizio della facoltà. La facoltà può essere esercitata una sola volta.

QUOTA 103, QUANDO PRESENTARE LA DOMANDA PER IL BONUS MARONI 

Verificata la presenza dei requisiti, ovvero 62 anni e 41 anni di contributi entro il 31.12.2023, la domanda si può presentare anche successivamente al 31 dicembre 2023 purché non si sia ancora raggiunta l’età di vecchiaia (cioè 67 anni). Infatti il beneficio dura fino al raggiungimento del primo tra i seguenti requisiti:

  • Conseguimento di una pensione diretta (es. si cambia idea e si sceglie di pensionarsi con «quota 103» o con la «pensione anticipata»);
  • Raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia (67 anni);
  • Raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia inferiori a 67 anni se applicabili nella gestione pensionistica di riferimento (es. autoferrotranvieri).

Il conseguimento di una pensione ai superstiti, invece è irrilevante.

QUOTA 103, COME FUNZIONA IL BONUS MARONI

Su base volontaria il lavoratore riceverà in busta paga la quota di contribuzione che il datore di lavoro trattiene in busta paga cioè, di regola, il 9,19% della retribuzione pensionabile. Nulla cambia per il datore di lavoro che dovrà continuare a versare all’Inps la quota di contribuzione a suo carico (di regola il 23,81%). Attenzione, l’opzione non è gratuita. Infatti:

  • Sulle somme aggiuntive incassate in busta si paga l’Irpef;
  • La pensione si impoverirà perché l’aliquota di computo sulle retribuzioni incassate dopo l’esercizio della facoltà verrà abbattuta dal 33% al 23,81% della retribuzione pensionabile.

CUNEO FISCALE

L’incentivo va coordinato con eventuali riduzioni del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. In caso di riconoscimento di fiscalizzazione dei contributi, la misura è erogata «al netto della quota parte di contributi a carico del lavoratore già oggetto di esonero». Pertanto nel 2023 se la busta paga mensile è superiore a 1.923€ ma non a 2.692€ l’incentivo non vale il 9,19% ma il 3,19% (7,19% sino al 30 giugno 2023); se non supera i 1.923€ vale il 2,19% (6,19% sino al 30 giugno 2023). 

Infatti i contributi a carico dei dipendenti con retribuzione lorda fino a 2.692 euro mensili, cioè 35.000 annui sono sgravati nelle seguenti misure: 3% fino al 30 giugno e 7% da luglio a dicembre se la retribuzione non supera 1.923 euro mensili (25.000 annui); 2% fino al 30 giugno e 6% da luglio a dicembre se la retribuzione supera 1.923 ma non 2.692 euro.

PER OTTENERE IL BONUS MARONI BISOGNA PRESENTARE DOMANDA ALL'INPS 

Per la presentazione delle domande sarà necessario rivolgersi all'Inps tramite istruzioni di prossima pubblicazione. Una volta presentata la domanda l'Istituto certificherà al lavoratore il possesso dei requisiti dandone comunicazione al datore di lavoro entro 30 giorni dalla richiesta. Acquisita la certificazione il datore di lavoro attuerà lo sgravio in busta paga e procederà all'eventuale recupero, tramite conguaglio, delle contribuzioni pensionistiche già versate.

L’opzione è liberamente revocabile e gli effetti decorreranno dal primo mese di paga successivo alla revoca stessa, per ripristinare l'ordinaria contribuzione. 

 


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