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PENSIONI, NASCE L'OSSERVATORIO PER MONITORARE LA SPESA PREVIDENZIALE E FORMULARE NUOVE PROPOSTE
06 Aprile 2023

Mastrocinque: "Il riassetto dell'impalcatura pensionistica deve considerare una mole di fattori che hanno stravolto il tessuto produttivo e quindi il mercato del lavoro"

La Ministra ufficializza il nuovo organismo tecnico per il dopo Quota 103, con l' obiettivo di strutturare la staffetta generazionale e rafforzare la previdenza integrativa.

Il presidente Mastrocinque: "Il riassetto dell'impalcatura pensionistica deve considerare una mole di fattori che di fatto hanno stravolto il tessuto produttivo e quindi il mercato del lavoro" commenta il presidente di Inac-Cia. "Le partite iva e i liberi professionisti guadagnano la scena in un contesto di gravi precarietà e incertezze. I contratti collettivi nazionali sono continuamente minati dalle contrattazioni di II livello. Si affossa il dibattito sul salario minimo e i numeri registrati dal Viminale per richiedere manodopera extracomunitaria dovrebbero aprire un dibattito corale per individuare una soluzione. Il patronato incrocia dati, incontra persone, e misura costantemente gli umori del Paese".

La Ministra del Lavoro Calderone ha firmato il decreto che attiva il nuovo organismo tecnico che avrà il compito di monitorare l'andamento e la composizione della spesa previdenziale e di formulare proposte per la revisione del sistema pensionistico.

La manovra del Dicastero del Lavoro guarda alla tanto attesa riforma pensionistica. Intanto il 31 dicembre si esaurirà la sperimentazione di Quota 103 e il Governo caldeggia l'introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita. L'Osservatorio per il monitoraggio, la valutazione dell'impatto della spesa previdenziale e l'analisi delle politiche di revisione del sistema pensionistico dovrà avanzare anche delle proposte.

RIPRISTINATO IL NUCLEO DI VALUTAZIONE PERMANENTE NATO A SEGUITO DELLA LEGGE DINI DEL 1995
Con il decreto firmato il 23 marzo dalla Ministra del Lavoro Marina Calderone, si ripristina in modo permanente il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, nato a sua tempo sulla scia della legge Dini del 1995. Ai 14 componenti che faranno parte dell' osservatorio si dà il mandato, di «monitorare i fattori che influenzano l'andamento del settore, consentendo una revisione sostenibile» dell'universo previdenziale.
L' Osservatorio dovrà lavorare in due direzioni: sul fonte dei pensionamenti anticipati avrà il compito di verificare l'efficacia e la sostenibilità di ulteriori forme di “staffetta generazionale”, mentre sul versante del cosiddetto “secondo pilastro” sarà chiamato a sintetizzare proposte di interventi utili al rilancio della previdenza complementare. Senza contare la fattibilità di una separazione delle voci assistenziali da quelle previdenziali.

IL DOPO QUOTA 103 PREVEDE UNA NUOVA MISURA PONTE
Il 31 dicembre si esaurirà l'esperienza annuale di Quota 103, la possibilità di uscire con 41 di versamenti e 62 anni d'età, che è stata introdotta dal governo Meloni per il solo 2023 dopo lo stop a Quota 102. L' introduzione di Quota 41, con l'uscita con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica resta un obiettivo perseguibile, ma da raggiungere a tappe. Quindi non si esclude che per il 2024 sarà necessaria un'altra misura “ponte”.

UN OSSERVATORIO PER FORMULARE PROPOSTE
L'Osservatorio attivato dalla Ministra sarà composto da 15 membri incluso il presidente. I componenti in parte saranno indicati dal Ministero del Lavoro e in parte dal Ministero dell'Economia. Oltre a valutare l'impatto della spesa previdenziale, dovrà anche indicare alcune ipotesi di revisione del sistema pensionistico.

PENSIONI, SPAZIO AL RICAMBIO GENERAZIONALE E ALLA BILATERALITÀ
L'Osservatorio dovrà prestare particolare attenzione ai sistemi di prepensionamento e ricambio generazionale, per verificare la sostenibilità di forme di anticipo pensionistico che non gravino unicamente sulla spesa pubblica ma consentano un ciclo virtuoso fra lo Stato, i datori di lavoro e i lavoratori prossimi alla pensione. Gli esperti dovranno «verificare l'efficacia» e «la sostenibilità di ulteriori forme di staffetta generazionale, studiando anche l'introduzione di misure rivolte specificatamente alle piccole e medie imprese con il sostegno della bilateralità».
Senza contare il compito di sintetizzare proposte di interventi utili al rilancio del sistema della previdenza complementare, necessario a garantire un importo complessivo dignitoso per i futuri trattamenti pensionistici calcolati con il metodo contributivo.

TRA GLI OBIETTIVI ANCHE LA SEPARAZIONE TRA PREVIDENZA E ASSISTENZA
I tecnici individuati dal Ministero dovranno anche pronunciarsi sul nido della separazione della previdenza dall'assistenza. Dall'ultima rilevazione condotta dall'Inps è emerso che il 46,5% delle pensioni liquidate dall'Istituto nel solo 2022 è inquadrabile nel capitolo assistenza e che è da considerare “assistenziale” il 22,8% dei 17,7 milioni di trattamenti pensionistici complessivamente erogati dall'ente al 1° gennaio 2023 Istituto, per un costo di 24,4 miliardi.

 


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