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LAVORO A TERMINE, CAMBIANO I CONTRATTI PER 3 MILIONI DI PERSONE: DOPO 12 MESI SCATTA L'OBBLIGO DELLA CAUSALE
28 Aprile 2023

Le modifiche in arrivo sul Decreto Lavoro che potrebbero essere approvate in toto in occasione del Consiglio dei Ministri del prossimo 1° maggio, si preparano a interessare una vastissima platea di lavoratori

Il provvedimento riscrive la disciplina delle causali, che potranno essere stabilite innanzitutto dai contratti collettivi (nazionali, territoriali e aziendali). Si tratta di una pratica già diffusa per i contratti del settore tessile-abbigliamento, artigiani dell’alimentare, pelletteria, cartai e lavanderie industriali. 

Si ricorda che in generale, la acausalità sta a significare l'assenza di ogni motivazione o ragione che giustificano l'utilizzo del rapporto a tempo determinato anziché di quello a tempo indeterminato.

Secondo le stime, su 3,59 milioni di contratti a termine in corso, sono 2,99 milioni quelli con una durata fino a 12 mesi, dopo la quale scatta l’obbligo di inserire la causale. Ovvero la motivazione che giustifica il ricorso al lavoro a tempo determinato (l’obbligo è previsto sempre in caso di rinnovo del contratto e dopo i primi 12 mesi in caso di proroga). 

LE COMMISSIONI DI CERTIFICAZIONE DOVRANNO APPROVARE LE CAUSALI
Solo in assenza di una disciplina nella contrattazione collettiva, i datori di lavoro e i lavoratori potranno individuare «specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva» per ricorrere al lavoro a termine, facendo approvare queste causali dalle commissioni di certificazione costituite presso gli enti bilaterali, le direzioni provinciali del lavoro, le università, il ministero del Lavoro o i consigli provinciali dei consulenti del lavoro.
L'introduzione della causale è motivata dal fatto che già oggi si ammette per legge che si ricorre al contratto a termine per la sostituzione di altri lavoratori.

QUALI SONO LE CAUSALI DEL CONTRATTO A TERMINE? 
Ad oggi, le causali che possono essere addotte dal datore di lavoro sono le seguenti: a) esigenze temporanee e oggettive, estranee all'ordinaria attività; b) esigenze di sostituzione di altri lavoratori; c) esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell'attività ordinaria.

QUANTO PUO' DURARE AL MASSIMO UN CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO? 
Con il Decreto Dignità 87 2018 , il numero di proroghe o rinnovi possibili scende da 5 a 4, sempre entro una durata massima complessiva di 24 mesi. Qualora il numero delle proroghe sia superiore, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data di decorrenza della quinta proroga.

COSA SIGNIFICA "CONTRATTO SENZA OPBBLIGO DI CASUALE" 
Ad oggi l'azienda può sottoscrivere dei contratti a termine senza averne specifico motivo e senza che vi sia possibilità da parte del giudice di sindacare il tipo di scelta effettuata dall'azienda stessa. L'introduzione della causale obbliga le aziende a motivare la sottoscrizione di specifici contratti per i lavoratori. 

 


Tags: #contrattoatermine #assunzioni #decretolavoro #lavoro #occupabilità

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