Una delegazione del Cipla si è confrontata, nella sede centrale Inps di Roma, con Pasquale Tridico, su alcune criticità sofferte dagli Istituti a servizio dei cittadini.
“Negli ultimi 5 anni i tempi di liquidazione delle pratiche inviate ad Inps si sono molto ristretti, ma il numero di pratiche assolte dai patronati per i cittadini è cresciuto di oltre l’80 per cento. A questo non è corrisposta una proporzionale crescita di investimenti in risorse destinate agli Istituti, nonostante gli sforzi fatti dal Governo con l’ultima legge di bilancio e con il DL sostegni bis. La comunicazione tra l’Istituto nazionale previdenza sociale e i Patronati deve essere rivitalizzata: in particolare su innovazione e tecnologie e sui temi della disintermediazione e reintermediazione. La nostra visione di società prevede che gli intermediatori del welfare siano soggetti di diritto privato che svolgono un servizio di pubblica utilità che deriva la necessità di continuare garantire ai cittadini i diritti costituzionalmente riconosciuti, ma la cui esigibilità si scontra con la complessità del welfare italiano. Una maggiore condivisione sull’evoluzione tecnologica che Inps sta attuando, sulle banche dati contributive e reddituali per le cui consultazioni i cittadini ci rilascia delega, sulle modifiche alle procedure di invio telematico e sui flussi delle attività gestite dai patronati, è indispensabile e deve prevedere l’introduzione di uno specifico tavolo delle “innovazioni” per un confronto sui nuovi temi della transizione digitale. Esposto il grande problema su sfondo, irrisolto, di chi professa abusivamente l’attività di assistenza e consulenza”. Questi i temi affrontati nell’incontro che Cipla (Comitato di intesa tra i patronati dei lavoratori autonomi) ha tenuto con il numero uno di Inps, Pasquale Tridico. A portare sul tavolo della discussione le istanze degli patronati c’era il Direttore Generale di Inac-Cia Laura Ravagnan, il presidente del Cipla Valter Marani e per Enasco Gabriele Sanpaolo. “Il documento del Cipla illustrato nell’occasione al presidente di Inps, ha contenuti di alto profilo e mette in evidenza il ruolo prospettico dei patronati alla luce delle misure previste con il PNRR, quindi il relativo impatto legislativo, quello applicativo per la fruibilità delle prestazioni e soprattutto per la sostenibilità economica del servizio di informazione consulenza. Non solo, l’elaborato guarda oltre e chiede ad Inps una strategia condivisa per una vera transizione all’era digitale ma sempre nel perimetro di garanzia dei diritti costituzionali di tutti cittadini. Soprattutto -è stato sottolineato dai rappresentanti dei patronati- una evoluzione che deve tener conto degli investimenti e quindi proprio della sostenibilità economica dei patronati, subissati da adempimenti e oneri che ne minano, oggi, la sostenibilità”. L' incontro -secondo Inac e Cipla- ha rappresentato un apprezzato momento di arricchimento nel rapporto tra Patronati e Inps e si è manifestata la disponibilità a contribuire all’imponente processo di trasformazione già in atto nel Paese, per questo si è proposto di aprire un “Tavolo per l’innovazione” favorevolmente accolto dal presidente di Tridico.
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