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DECRETO MILLEPROROGHE, DIPENDENTI PUBBLICI AL LAVORO FINO A 70 ANNI MA SU BASE VOLONTARIA
27 Gennaio 2023

Mastrocinque: "Un Paese evoluto deve garantire l'ingresso nel mercato del lavoro ai giovani. Non possiamo avallare una dilatazione sull'età pensionabile perché mancano dipendenti nella pubblica amministrazione

Decreto MIlleproroghe, dipendenti pubblici al lavoro fino a 70 anni ma su base volontaria. 

Mastrocinque "Un Paese evoluto deve garantire l'ingresso nel mercato del lavoro ai giovani. Non possiamo avallare una dilatazione sull'età pensionabile perché mancano dipendenti nella pubblica amministrazione. Gravissimo è il caso dei medici che restano in attività fino a 72 anni. Bisogna lavorare per correggere storture".

Al lavoro fino a 70 anni, anche se sono stati raggiunti i requisiti per andare a riposo. Il dossier previdenziale sbarca nel decreto Milleproroghe con una importante novità cheriguarda gli statali. Un emendamento formulato da Fratelli d'Italia, sul quale sembra convergere buonaparte della maggioranza che sostiene il governo, prevede che i dipendenti pubblici che hanno raggiunto 67 anni di età e che non hanno raggiunto i 36 anni di contributi «possono, su base volontaria, richiedere che la permanenza in servizio prosegua fino al raggiungimento del settantesimo anno di età».

La proposta è contenuta in un atto depositato in commissione Bilancio del Senato a prima firma Domenico Matera. L'uscita posticipata dal lavoro, in ogni caso, non sarebbe automatica. Nell'emendamento si prevede infatti che spetti «all'amministrazione pubblica presso la quale il dipendente presta servizio accogliere la richiesta».
L'operazione sarebbe a costo zero, in quanto nonsono previsti «nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Fonti alle prese con questa proposta spiegano che si tratta di una scelta che deriva dalla necessità di coprire alcune esigenze lavorative, considerato che, potenzialmente, quest'anno, attraverso lo strumento di Quota 103, potrebbero andare in pensione anticipata, dalle amministrazioni pubbliche, circa 10 mila lavoratori.

DECRETO MILLEPROROGHE, I TEMPI PROPOSTI SULLA SANITÀ
Sempre in tema previdenziale, tra gli emendamenti segnalati dai gruppi parlamentari al decretomilleproroghe uno dei centristi di Noi Moderati e uno della Lega propongono il posticipo a 72 anni della pensione dei medici. Quello a firma Antonio De Poli (Noi moderati), in particolare, prevede che«a decorrere dal primo gennaio 2023 e sino al 31 dicembre 2026, il limite di età per il collocamento di ufficio a riposo è elevato su base volontaria alla data del settantaduesimo anno di età per il personale medico, dipendente o convenzionato, del Servizio sanitario nazionale.

Tale facoltà è estesa anche al personale medico in servizio presso strutture private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, e ai docenti universitari di medicina e chirurgia». Altri emendamenti trasversalipropongono l'estensione fino al 2026 della possibilità di accordi tra aziende e sindacati per l'uscitadi dipendenti che si trovino a non più di sette anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione.

 


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